In cammino con Gesù nell'obbedienza.

Iniziamo questo incontro ricordandoci di essere alla presenza di Gesù, poiché ha detto: ''Dove sono due o tre riuniti nel Mio nome, lì sono Io in mezzo a loro''. Accendiamo una candela segno della Sua luce, pregandoLo di accompagnarci durante questo cammino.

 

In che cosa si differenzia il comportamento di Gesù, rispetto a quello del primo uomo Adamo?

Nell’obbedienza al padre in tutto per tutto, fino alla morte sulla croce.

Avendoci amato infinitamente, Gesù volle essere il nostro Redentore (colui che libera da una condizione di servi, per innalzarci a figli). Ma non lo fu unicamente per la Sapienza, non per la Potenza, neppure per la Carità. Tre doti divine, che agirono tutte e tre nella Redenzione del genere umano, perché ci istruirono, ci scossero con i miracoli e ci redensero col Sacrificio.

Ma Gesù da uomo, doveva possedere in più quella virtù la cui perdita aveva perduto l’uomo, e redimerci anche attraverso quella virtù. L’uomo s’era perduto per aver disubbidito a Dio. Gesù essendo uomo ci ha dovuto salvare ubbidendo in tutto a Dio.

L’apostolo Paolo, illuminato dallo Spirito Santo, dice che il Figlio di Dio fatto Uomo, raggiunse la perfezione con l’obbedienza e poté esser Redentore tramite l’obbedienza.

L’obbedienza non è fatta unicamente di grandi prove in cui obbedire corrisponde a morire come ha fatto Gesù per noi. L’obbedienza è fatta soprattutto da minuscole cose di ogni ora e ogni giorno, compiute senza brontolii, man mano che si presentano. Le piccole obbedienze ripetute che si trasformano in un grande bene qui sulla terra e diventano i frutti della vita eterna.

 

Riflessione

Nella società “moderna” è facile ubbidire agli insegnamenti di Dio?

No.

Perché non è facile seguire gli insegnamenti di Dio?

Perché i mass media, riviste e televisione ci bombardano di messaggi distorti, ci impediscono di pensare e vengono prese per vere molte ideologie menzognere.  

Le persone non conoscono più gli insegnamenti di Dio e del figlio Gesù. Non sanno che esistono ancora oggi dei comandamenti che restano tuttora validi per trovare la vera gioia. I comandamenti non sono leggi e divieti di un Dio “masochista” che ci ordina di andare a destra, mentre la felicità si trova a sinistra. Chi ha fiducia in Dio, sa che un Dio d’Amore ci ha dato dei comandamenti dettati dalla Sua profonda conoscenza della nostra natura umana e spirituale, comandamenti che servono unicamente alla nostra vera gioia.

La società ha sfornato e sforna “scoperte scientifiche” che contrastano con le leggi d’amore di Dio. Scoperte che attraverso una sempre più precisa conoscenza scientifica vengono smentite dalla stessa scienza che nel tempo si fa più esatta.

Cosa significa per l’uomo disubbidire a Dio?

Significa sbagliare strada e trovarsi a sprofondare nella sofferenza. Strade che non permettono all’uomo di innalzarsi al livello di figlio di Dio per il quale è stato creato, ma resta ad un livello animale, che non lo potrà appagare nel profondo del suo essere. L’unica Via che rende liberi è la Via di Gesù, le altre strade ci rendono dipendenti e schiavi e sono vie a fondo cieco.

Seguire la Religione cattolica non vuol dire uccidere le persone, giudicare o essere fanatici, ma trasformare l’uomo-animale nell’uomo fatto a somiglianza ed immagine di Dio.

Una scelta dettata dalla comprensione di dove si trova il vero bene e cos’è l’Amore, non può essere nemmeno definita libera scelta, ma semplicemente consapevole scelta d’Amore. La via da seguire è una sola ed è obbligatoria anche se stretta, la libertà si trova in seguito, una volta imboccata la giusta via.

Non ci sono tante vie, ma una sola per ognuno di noi, che porta sempre alla medesima direzione se vogliamo seguire l'Amore che è anche la vera e unica gioia e la Santità.

Anche i Santi più Santi sulla terra sbagliavano 7 volte al giorno, ma "lavoravano" con Dio per migliorare se stessi e gli altri attraverso gli altri, non per criticarli e essere criticati.

 

Gesù ha insegnato agli uomini ad essere casti, caritatevoli, umili, onesti, illuminati nel discernere il bene dal male. Uomini affamati di Giustizia, Verità e Sapienza.

La chiesa docente c’è per questo. Se la chiesa stessa, non insegnasse più queste cose, sarebbe colpevole del suo fallimento. Per fortuna che lo Spirito di Dio, come promesso, non l’abbandona e l'accompagnerà attraverso le difficoltà presenti anche nel suo interno, in tutti i secoli. La chiesa (credenti e consacrati), si è fatta garante davanti a Gesù di 2 tipi di cibo, un cibo che è fatto di Conoscenza che illumina la mente (Parola di Dio) e un cibo fatto di pane (il Corpo di Gesù) che nutre il nostro corpo e lo divinizza. A ragione maggiore dovrebbe essere garantito quotidianamente il Pane spirituale prima ancora di quello materiale, anche se durante la Messa ci fosse una sola persona che Lo desidera ricevere nel suo cuore, oltre il sacerdote (Gesù è salito sulla croce anche solo per quella persona, fosse stata anche l'unica al mondo). Poi in verità, lì con loro, durante la messa, è sempre presente anche tutto il Cielo, Dio Padre, Gesù, Lo Spirito Santo, Maria, gli Angeli, i Santi e tutte le anime dei nostri defunti. Le chiese (edifici) non sono mai vuote, se nel tabernacolo è presente Gesù e sono stracolme durante la Messa. Vuote sono solo le nostre consapevolezze.

Ogni sacerdote dovrebbe essere più consapevole dell’importanza del suo ruolo per la salvezza dell’umanità. Un ruolo al quale Dio ha dato maggior potere rispetto a quello di Maria Santissima. Maria non ha potuto decidere quando portare sulla terra Gesù, ha solo acconsentito alla volontà di Dio. Mentre il sacerdote, attraverso la Consacrazione del pane e del vino, può in ogni momento, quando lui vuole liberamente, portare Gesù sulla terra e consegnarlo agli uomini per essere Adorato e trasformato in Cibo Santo. Gesù umilia se stesso maggiormente trasformandosi in Pane e cibo per gli uomini, rispetto a quando è morto per noi sulla croce.

Dio, attraverso la trasmutazione, ha dato ai sacerdoti il potere più grande dell'universo  perchè desidera ardentemente, per Amore  nostro, unirsi a ognuno di noi. I sacerdoti non devono essere avari dei poteri a loro conferiti da Dio.

La vocazione al sacerdozio è un dono bellissimo che Dio fa ad alcuni per il bene di tutti.

Cos'è l'obbedienza di Gesù a Nazareth, paragonata all'obbedienza Sua nel Sacramento dell'Eucarestia, da venti secoli?

Noi attraverso l’ubbidienza scegliamo Cristo come nostro Re e attraverso la disubbidienza eleggiamo il male per nostro re.

Non c’è ragionamento più sbagliato di quello che porta molte persone a dire: “La vita è breve, perciò godiamocela”. In quel “godiamocela” è compreso lo sfruttamento degli altri, la propria sofferenza fisica e spirituale qui sulla terra e il rischio della sofferenza eterna nell’aldilà, se non ci fosse un pentimento perfetto prima della morte. Troppo spesso ci dimentichiamo che siamo FATTI PER IL CIELO e qui siamo solo di passaggio. Ci “giochiamo in questo passaggio” l’intera eternità. Quando arriveremo nell’aldilà, ogni minimo sforzo che abbiamo fatto per avvicinarci di più a Dio, avrà un valore incommensurabile.

Cos'è un "pentimento perfetto", cosa sperimenta una persona nel pentimento?

Sicuramente, non è una persona che si diletta del ricordo della disubbidienza fatta alla legge dell'Amore. È una persona che ora è consapevole che attraverso il suo comportamento ha causato del male a se stessa e/o agli altri.  È veramente dispiaciuta di questo male causato ed è infinitamente grata a Dio, per aver ottenuto il Suo perdono, ma non gli basta. Cerca nel limite del possibile di riparare al male fatto, in qualche modo, anche solo attraverso la preghiera se non ha altri mezzi. La persona veramente pentita, non invidia chi continua a fare il peccato (cadere nelle mancanze d'amore), ma prova grande compassione per i peccatori, perchè ora sa di quanto Amore e felicità si privano. Manda al Padre preghiere cariche di sofferenza e amore per loro (peccatori compresa se stessa) invocandone la Misericordia. L'invidia e il desiderio del peccato, non trova spazio nel suo cuore e al suo posto c'è l'invidia e il desiderio dell'Amore sempre più perfetto, ma non per compiacersi di se stessa, ma per portare il Regno di Dio sulla terra, dove tutti possono godere dell'Amore e della felicità. Santificarsi da soli è molto più difficile che santificarsi tutti assieme. I pesi condivisi sono più leggeri ed essendo in molti a camminare sulla strada della santificazione è più facile sconfiggere il nemico.

Qual'è il peggior nemico del bene?

Il peggior nemico del bene non è fare il male, pochi scelgono il male di proposito, ma è l’apatia e le piccole trascuranze nel valutare i bisogni dello Spirito. Le persone per principio sono tutte buone, ma completamente disinformate. La chiesa quale buona maestra ha il dovere d'informare correttamente, senza false paure. Le persone correttamente informate, trovano più facilmente la giusta Via.

Le disubbidienze per "amore".

La maggior parte della gente disubbidisce alle leggi dell'Amore, per la ricerca di una felicità investita in un amore vissuto in modo sbagliato. (Questo succede per mancanza di conoscenza di Dio e mancanza di fiducia nel Suo Amore fatto anche di comandamenti).

Alcuni si accontentano di ciò che hanno trovato con le disobbedienze (pochi giorni di gloria e molti di sofferenze, pensando che tutto sommato la vita non avrebbe potuto offrire altro), ignari di quanto immenso bene era stato stabilito per loro nei disegni di Dio originari, se si fossero fidati ciecamente in Lui, nelle Sue leggi d'Amore e nella Sua volontà.

Non sempre l'amore che nasce tra 2 persone è frutto di una dipendenza emotiva, di invidia sessualizzata, possesso ecc... Un amore che non chiede altro, se non il bene dell'altro che si rispecchia anche nel proprio bene, anche se esula dagli schemi tradizionali, può essere vero Amore e può liberamente esprimersi in un: "ti amo", o con un bacio, come si scambiavano i primi cristiani, senza cadere nel peccato.

Il problema è che quando ci avviciniamo ad un sentimento forte, che scuote, ce ne vogliamo impadronire in modo sbagliato (gelosie e possesso) abbinandolo all'altra persona. Mentre il tipo d'amore che sperimentiamo attraverso un'altra persona è già nostro (l'altro magari sperimenta una cosa completamente diversa, motivata da altri principi). Perciò si tratta di imparare ad esprimerlo nel modo più giusto, per mantenerlo vivo e fecondo, donandolo a chi merita. Trasformare l'Amore in una forza costruttiva e non distruttiva. 

Il vero Amore viene da Dio che è Amore e se lo si vuole mantenere vivo, va trattato nel rispetto delle leggi di Dio e perciò nell'ubbidienza. Non c'è altra strada oltre questa, altrimenti distruggiamo il bellissimo dono dell'Amore, ferendo noi stessi e le persone coinvolte e a noi vicine.

In cielo non ci saranno più le barriere create dalla debolezza della carne, ma possiamo imparare a superarle anche già qui sulla terra, se ci facciamo forti nello spirito con l'aiuto di Dio vivendo nell'obbedienza e nalla preghiera.

È peccato distruggere l' Amore tra 2 persone, anche solo per sbagliati pregiudizi e per incapacità di gestirne il rapporto.  

Con il passare del tempo, la buona volontà e l'aiuto di Dio attraverso le nostre incessanti preghiere, "le cose" potranno essere gestite in modo diverso, anche sulla terra e  sicuramente in cielo. Già solo questo ultimo pensiero è fonte di grande felicità per chi Ama veramente.

Nelle leggi di Dio tutte le persone vanno trattate con Amore. Questo vuol dire anche avere il giusto discernimento di capire quando è necessario "porgere l'altra guancia" e quando è necessario rendere attente le persone dei loro errori. È impossibile comprenderlo solo con il ragionamento. Sono cose che una persona sente nel cuore e devono partire dal cuore, per amore della verità, della giustizia e della sapienza. Se non partono da questi principi, è tutto sbagliato. Tacere per paura, buonismo e vigliaccheria o dire cose per il piacere di accusare, ferire e sentirsi superiori umiliando la gente, non è amore. Dio legge il cuore delle persone e sa da quale fonte nasce il tutto. Possiamo mentire con noi stessi, con gli altri ma non con Dio.

Gesù ha insegnato a perdonare 70 volte 7 (cioè per sempre). Però non ha detto di ripetere le cose per sempre alle persone che non vogliono ascoltare. Anzi ha detto: "... Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi, …(Lc 10, 3-6, 10-11) Nel senso che se una persona avvisata e ammonita, non vuole ascoltare, dovrà poi rendere conto a Dio di persona, mentre chi ha parlato per Amore è libero d'aver fatto il suo dovere e non è necessario ripeterlo.

Fidarsi di Gesù e obbedire alla Legge di Dio, oppure tradirlo come Giuda? (filmato 12 minuti)